lunedì 8 agosto 2016

Il beneficio del dubbio

Nella miriade di filmetti polizzieschi che vedo, quando si porta il colpevole davanti ad una giuria quello che si cerca di eleminare è il beneficio del dubbio, ovvero quel piccolo, anzi piccolissimo dubbio che potrebbe portare la giuria a non condannare il presunto colpevole. Ieri a lavoro, tra uno scontrino e l' altro, tra una imprecazione e l' altra ( perché la domenica esce la peggio ggente), con i colleghi siamo arrivati a parlare della stirpe dei capi. Sono 6 e tutti viziatissimi, di età compresa tra i 10 e i 22 anni. La discussione ha preso una strana piega quando alcuni, tra cui me, sostenevano che la stirpe difficilmente un domani saprebbe gestire una situazione di difficoltà, perché se uno nella difficoltà nn c' è stato mai a 30 anni nn puoi alzarti una mattina e diventare Giulio Cesare, memore del fatto che nella difficoltà neppure i genitori, la stirpe di mezzo, è in grado di prendere in mano la situazione. Gli altri invece sostenevano che è prematuro affermare con certezza che su 6 almeno 1 non sia proprio Giulio Cesare. A quel punto un piccolissimo dubbio si è fatto largo nella mia testa. Se fosse davvero così, se fosse realmente vero che nei momenti di crisi un essere umano può dare il meglio di se, può scollarsi di dosso quello che era e diventare un altro? È vero inoltre che a 30 anni nn siamo come eravamo a 15, ma è vero anche che a 30 siamo così perché a 15 eravamo in un modo. Se è vero che il frutto nn casca mai tanto lontano dall' albero nn ci si può certo aspettare che da un albero di Fico nasca una rosa, ci si può aspettare però che da quell' albero di Fico venga fuori un Fico, di quelli neri, che non c entra niente con gli altri. E allora eccolo che il beneficio del dubbio riemerge....e allora? E allora sbrighiamoci regà che è ora di chiudere la baracca!!

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